Il mondo che viviamo ha il bisogno assoluto di prospettare un futuro. Meglio sarebbe se potessimo sceglierlo e progettarlo tutti insieme; forse la Democrazia è un vizio, una postura mentale, ma come ogni vizio fatichiamo a liberarcene. Le risposte che l’economia e il mercato danno ai nostri problemi (molti di questi generati proprio dall’economia e dal mercato) non sono adeguate, sufficienti, convincenti. L’egemonia del pensiero che scaturisce da una visione economicistica del mondo detta una scala di valori a cui non riusciamo ad assoggettarci.
Il “pensiero economico” è un pensiero assoluto come quello dell’integralismo di alcune religioni da cui diciamo di volerci difendere. Pericoloso oltretutto, perché “travestito” di laicità.
Crediamo in quel relativismo che dà l’opportunità alle diversità di ogni tipo d’incontrarsi, di cercare di capirsi, di convivere, di valorizzarsi senza omologarsi.
Il titolo di questa edizione di Lugocontemporanea parla di “strategia dei sentimenti”. Non teorizziamo soluzioni emotive o irrazionali: ci sono già partiti che fanno politica su queste pulsioni. Vorremmo che l’uomo e i suoi valori tornassero al centro delle scelte: nell’economia, nella scienza, in ogni tipo di ricerca, nell’arte, lasciando che ogni visione, ogni diversa prospettiva, ogni necessità non diventi obbligatoria per tutti. La condivisione che crediamo necessaria è nei valori della Democrazia.
Siamo convinti che l’Arte e la Bellezza possano essere, se non una soluzione, una possibilità per illuminare un percorso, per anticipare, individuare e scoprire il nuovo ignoto e capire il passato.